Project Description

TERAPIA CON ONDE D’URTO MTS SPARK WAVE®

La terapia con onde d’urto, in ambito ortopedico, e’ un trattamento non invasivo e rappresenta una valida strategia terapeutica, ben tollerata in numerose patologie.
Le onde d’urto, prodotte con appositi macchinari, sono onde meccaniche in grado di attraversare la superficie della pelle e propagarsi sfericamente nelle cellule e nei tessuti, generando un processo di neoangiogenesi, aumentando così la circolazione sanguigna, fondamentale per la guarigione dei tessuti.
La stimolazione delle onde d’urto sulle zone interessate induce il nostro corpo a produrre sostanze con proprietà antinfiammatoria ed antidolorificha, nonchè fattori di crescita, efficaci nella rigenerazione osteoarticolare e dei tessuti.
Il trattamento con onde d’urto focalizzate ad alta energia MTS Spark WaveTM, con apparecchiatura Orthogold 280, per il quale Restart Medical Center a Ospitaletto è rappresentante in Lombardia, è una terapia ambulatoriale non invasiva, efficace e sicura, priva di rilevanti effetti collaterali. Per le sue proprietà benefiche e le sue azioni sul processo di guarigione, il trattamento con onde d’urto MTS Spark WaveTM è applicabile sia per patologie in fase acuta che, non di meno, per quelle in fase cronica. 

FRATTURE: Le onde d’urto focalizzate ad alta energia, possono erogare un quantitativo di energia così elevata da risultare una valida alternativa ad un intervento chirurgico per fratture in ritardo di consolidazione o ancor peggio in pseudoartrosi (condizione per cui la sede di frattura, trascorso un determinato periodo di almeno 6 mesi, non è più in grado di guarire autonomamente). In questi casi, per fratture con diastasi dei monconi sotto ai 5mm, è sufficiente un solo trattamento per ottenere una guarigione nell’80% dei casi, che sale ad oltre l’85% con due sedute. 

 

 

Le patologie trattate

  • Tendinopatie, tendititi e tendinosi:

  • Patologie infiammatorie e degenerative dei tendini, in particolare a carico della cuffia dei rotatori a livello della spalla (con o senza calcificazioni)

  • Epicondilite (gomito del tennista) 

  • Epitrocleite (gomito del golfista)

  • Patologie del tendine rotuleo (ginocchio del saltatore)

  • Patologie del tendine di Achille

  • Fascite plantare (con o senza spina calcaneare)

  • Pubalgia

  • Entesite trocanterica o trocanterite

  • Calcificazioni periarticolari e dei tendini

  • Fibrosi e calcificazioni muscolari

  • Fratture – Ritardi di consolidazione – pseudoartrosi

  • Edema osseo – algodistrofia

  • Osteonecrosi

Domande frequenti: risponde il Dott. Fabio Gotti

Innanzitutto occorre precisare che il dolore è un sintomo soggettivo quindi, a parità di stimolazione nocicettiva, ognuno di noi potrebbe percepirlo in maniera differente. Dire che un’onda d’urto non è dolorosa, non è affatto corretto, questa affermazione ha solo uno scopo propagandistico. La verità è che se l’onda viene erogata alla corretta potenza, in funzione della patologia da trattare, su un tessuto infiammato o ancor piò poco elastico, come un osso o una calcificazione, il trattamento è doloroso. Per poter effettuare la corretta procedura, salvaguardando il diritto del paziente ad essere curato con il minor dolore possibile, sarà quindi premura del medico effettuare eventualmente una piccola anestesia locale o una lieve sedazione.  

La terapia a onde d’urto è ambulatoriale e, soprattutto, è dipendente dall’operatore. Il medico, infatti, dopo essersi servito di un’ecografia o una radiografia, individua il bersaglio esatto e punta l’apparecchio per terapia a onde d’urto con precisione sulla superficie cutanea. Questo è il requisito principale per la buona riuscita del trattamento.

Non e’ possibile dal momento in cui la procedura viene eseguita nel modo corretto e rispettando i  protocolli terapeutici indicati per ciascun macchinario.
Eventuali arrossamenti infatti dovrebbero scomparire in 24-48 ore.
La comparsa di ematomi anche importanti è generalmente dovuta:
– ad una non corretta applicazione
– ad un uso improprio della strumentazione
– alla presenza di gravi disturbi della coagulazione.

No, si tratta di  onde acustiche (sonore) che si propagano poi in un mezzo acquoso.
Non esiste infatti alcun rischio aggiuntivo nemmeno per chi ha da poco eseguito indagini radiografiche o altri esami strumentali con l’impiego di radiazioni ionizzanti.

L’indicazione alla terapia per le patologie tendinee e’ solo per pazienti in fase sintomatica.
Per le patologie dell’osso si possono trattare anche pazienti senza sintomi, ma con patologia  documentabile con esami strumentali (frattura in lenta guarigione o una necrosi ossea).

Il rischio non esiste ove l’utilizzo del macchinario venga effettuato correttamente. I requisiti per l’operatore al fine di evitare errori sono:
– precisa conoscenza delle aree del corpo da trattare
– esame obbiettivo specifico
– approfondita competenza medica in materia

No, infatti in alcuni casi le onde d’urto focali sono in grado di disgregare calcificazioni tendinee o in prossimità di legamenti ed articolazioni, attraverso un processo di “scioglimento”.

Alcune patologie croniche (es. la fascite plantare e le patologie della cuffia dei rotatori) possono richiedere più di un ciclo, soprattutto se il dolore persiste da tempo.
Oltre a cio’, molte patologie muscolo-scheletriche, possono ripresentarsi nel corso degli anni, maggiormente nei casi in cui non sia possibile eliminare la causa (es. sovrappeso, gli sforzi ripetitivi, ecc.).

Le onde d’Urto focali agiscono sulla problematica nelle seguenti modalita’:
– fattori di crescita endogeni ed angiogenici;
– attivazione e differenziazione di cellule staminali parenchimali e mesenchimali;
– rigenerazione dei tessuti danneggiati;
– formazione di nuovi vasi sanguigni;
– miglioramento del flusso sanguigno e della proliferazione delle cellule.

Essendo una pratica non invasiva, le onde d’urto focalizzate ad alta potenza non hanno particolari controindicazioni, tuttavia è bene valutare caso per caso le seguenti condizioni:
– neoplasie nella sede del trattamento;
– infezioni nella sede del trattamento;
– presenza di pace-maker cardiaco non compatibile;
– disturbi della coagulazione non controllati;
– malattie cardiovascolari severe;
– presenza di cartilagini di accrescimento nella sede da trattare;
– stato di gravidanza 

Generalmente bisogna attendere alcune settimane prima di poter valutare l’efficacia della terapia. E’ consigliabile infatti, un controllo clinico dallo specialista di fiducia a distanza di 2-3 mesi dalla fine del trattamento. Bisogna inoltre tenere presente che, fra una seduta e l’altra, può verificarsi una riacutizzazione del dolore.

Certamete. Le patologie acute insorte di recente o riacutizzatesi di recente, costituiscono le forme che potenzialmente possono trarre maggiore beneficio e nei tempi piu’ rapidi dal trattamento.

Anche se  il loro campo d’azione si è ampliato nel corso degli anni, non si tratta di una procedura indicata per tutte le patologie di tipo ortopedico.
Le onde d’urto focali possono essere utilizzate:
– a scopo curativo guarendo cioè dall’infiammazione o rigenerano i tessuti
– allo scopo di ottenere, quasi esclusivamente, un effetto antidolorifico.

Cio’ e’ parzialmente vero, infatti:
– In alcune patologie tendinee,le onde d’urto focali costituiscono una valida alternativa terapeutica, prima di proporre un eventuale intervento chirurgico;
– Per alcune patologie dell’osso (pseudoartrosi, necrosi..) rappresentano spesso il trattamento di prima scelta.

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