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Il P.R.P. (Plasma ricco di piastrine)

La medicina rigenerativa è una disciplina che si occupa di studiare ed analizzare tutti quei processi che riguardano la riparazione e di conseguenza la rigenerazione dei tessuti danneggiati. Nel contesto di questa disciplina l’impiego del P.R.P. (Plasma ricco di piastrine)costituisce una delle metodiche più moderne e promettenti.

Che cosa è pertanto il P.R.P.? Il Plasma Ricco di Piastrine (comunementeindicato con l’acronimo “PRP”) è un prodotto di derivazione ematica, che daalcuni anni ha trovato applicazione in diverse branche della medicina, tra cui l’ortopedia e più in specifico nella sua branca comunemente denominata ortobiologia.

Come funziona il P.R.P.? Il PRP non è altro che un concentrato di piastrineche sfrutta l’azione dei fattori di crescita autologhi, cioè appartenenti allostesso paziente. I fattori di crescita sono contenuti all’interno delle piastrine stesse, in seguito all’infiltrazione eseguita dal medico, non appena le piastrine entrano in contatto con il tessuto, essi vengono liberati direttamente nella sede della lesione. In taluni casi, l’attivazione e quindi l’apertura delle piestrine e la conseguente liberazione dei fattori di crescita, può essere indotta nella provetta, prima dell’infiltrazione stessa.

L’ampia gamma di sostanze liberate  promuove  la riparazione tissutale ed influenza il comportamento di altre cellule, già presenti in sede, modulandol’infiammazione e riparando la lesione. Per fare un semplice esempio, quando ci procuriamo un taglio sulla pelle, inizialmente si va incontro ad un processo di coagulazione, indotto anche dalle piastrine e successivamente alla riparazione del danno, proprio tramite la modulazione del processo da parte dei fattori di crescita sopracitati.

Che cosa bisogna sapere per comprendere meglio la pratica?

  1. Il PRP è un concentrato di plasma sanguigno, che contiene fino asette volte il numero di piastrine presenti nel sangue
  2. L’impiego del PRP si basa sulla possibilità di concentrare il contenutopiastrinico per far si che l’incremento dei fattori di crescita possainnescare e/o accelerare la riparazione dei tessuti.

Come si ottiene il Plasma Ricco di Piastrine (P.R.P)?

Innanzitutto occorre sapere che il sangue così come lo vediamo durante un prelievo ad esempio, non è un unico elemento, bensì l’insieme di molti elementi, corpuscolati e liquidi. Semplicemente, nell’immagine sottostante, si evidenziano quali siano le principali componenti del sangue intero.

Come è possibile quindi dividere tra loro queste componenti? Ciò viene fatto sfruttando il diverso peso degli elementi, tramite l’impiego della forza centrifuga. Potremmo suddividere semplicemente la preparazione in quattro  fasi:

  1. Raccolta: viene prelevata dal paziente una modesta quantità di sangue da 10cc a 60cc in funzione del volume di PRP da ottenere

2.  Prima centrifugazione: il campione viene sottoposto, tramite una speciale macchina, ad un processo di centrifugazione. Al termine di  quest’operazionesi osservano all’interno della provetta tre strati, dall’alto al basso:

  • Plasma, circa 55%, contenente solo una piccolissima parte delle piastrine del campione
  • Buffy coat, circa 1%, contenente soprattutto globuli bianchi e quasi tutte le piastrine del campione
  • Globuli rossi, circa 44%.

3) Trasferimento del plasma e del buffy coat in una seconda provetta (i globuli rossi vengono scartati)

4) Seconda centrifugazione dove otterremo 2 strati ben suddivisi:

– PPP – plasma povero di piastrine, sovrastante

– PRP – plasma ricco si piastrine, sottostante, contenente, sul fondo, anche il buffy coat

5) Separazione: dalla provetta viene aspirato e scartato il sovrastante plasma povero di piastrine; il PRP e il buffy coat, invece, vengono isolati e miscelati per essere poi impiegati nel trattamento finale.

Come viene somministrato al paziente?

II PRP viene somministrato tramite una procedura minimamente invasiva,mediante una o più iniezioni nell’area da trattare a seconda del tipo di patologia da curare. Presso il nostro ambulatorio, le infiltrazioni sono nella maggior parte dei casi eseguite sotto guida ecografica, così da massimizzare la precisione nel sito di iniezione. L’area da trattare solitamente viene in precedenza anestetizzata, così da evitare in primis il dolore al paziente e consentire inoltre, in alcune procedure, di effettuare trattamenti di “niddeling tissutale profondo”, così da far penetrare il prp alla massima profondità possibile nel sito di lesione ed ottenere in questo modo la massima efficacia,

II trattamento prevede un ciclo di sedute, solitamente da 1 a 3, a varia cadenzatemporale, al fine di indurre e mantenere una stimolazione biologica significativa per il maggior tempo possibile.

INDICAZIONI OBIETTIVI CICLO TRATTAMENTI INDICE DI EFFICACIA

E CONTROLLI

CONDROPATIE

Artrosi

Sinoviti

Versamenti articolari

I fattori di crescita sono uno stimolo perla riparazione del tessuto cartilagineo ed hanno effetto antinfiammatorio e antidolorifico, normalizzando la funzione del tessuto sinoviale. Un trattamento a distanza di 15 giorni per tre volte ( ciclo di tre infiltrazioni). Tra un trattamento e l’altro ciclo di infiltrazioni con collagene, polinucleotidi, ozono, acido ialuronico. Scala analogica del dolore, possibile esecuzione di una risonanza magnetica, di una radiografia od ecografia della zono trattata a sei mesi dall’ultimo trattamento.
TENDINOPATIE

Tendiniti

Tendinosi

Tendinite rotuleo

Tendinite achilleo

Epicondilite

Epitrocleite

Fascite plantare ecc…

L’obiettivo è raggiungere un effetto stimolante sull’angiogenesi ripartiva inducendo la formazione  di tessuto tendineo sano. Un trattamento a distanza di 15 giorni per tre volte ( ciclo di tre infiltrazioni). Tra un trattamento e l’altro ciclo di infiltrazioni con collagene, polinucleotidi, ozono, acido ialuronico. Scala analogica del dolore, possibile esecuzione di una risonanza magnetica e di un’ecografia della zona trattata a sei mesi dall’ultimo trattamento.
LESIONI LEGAMENTOSE TRAUMATICHE

Distorsioni caviglia

Distorsioni ginocchio

Lussazione spalla

Stimolo della riparazione del tessuto legamento lesionato, ripristinando elasticità e fibrillarità. Un trattamento a distanza di 15 giorni per tre volte ( ciclo di tre infiltrazioni). Tra un trattamento e l’altro ciclo di infiltrazioni con collagene, polinucleotidi, ozono, acido ialuronico. Scala analogica del dolore, possibile esecuzione di una risonanza magnetica e di un’ecografia della zona trattata a sei mesi dall’ultimo trattamento.
LESIONI MUSCOLARI TRAUMATICHE Stimolo della riparazione del tessuto muscolare lacerato. Un trattamento a distanza di 15 giorni per tre volte ( ciclo di tre infiltrazioni). Tra un trattamento e l’altro ciclo di infiltrazioni con collagene, polinucleotidi, ozono, acido ialuronico. Scala analogica del dolore, possibile esecuzione di una risonanza magnetica e di un’ecografia della zona trattata a sei mesi dall’ultimo trattamento.
SUPPORTO POST OPERATORIO A TESSUTI RIPARATI E DEGENERATI

Lesione tendini cuffia dei rotatori

Lesioni e suture menischi

Ricostruzioni legamenti crociati

Lesioni e riparazioni legamento in altre sedi

Lesione tendine d’Achille

Migliora la qualità del tessuto riparato durante l’intervento chirurgico e be accelera la guarigione. Un trattamento a distanza di 15 giorni per tre volte ( ciclo di tre infiltrazioni). Tra un trattamento e l’altro ciclo di infiltrazioni con collagene, polinucleotidi, ozono, acido ialuronico. Scala analogica del dolore, possibile esecuzione di una risonanza magnetica e di un’ecografia della zona trattata a sei mesi dall’ultimo trattamento.
LESIONI CUTANEE VASCOLARI, DIABETICHE ECC… Stimolazione della vascolarizzazione con incremento della velocità di riparazione della cute e del sottocute. Un trattamento a distanza di 15 giorni per tre volte ( ciclo di tre infiltrazioni).

La procedura è da noi associata a trattamenti con ozonoterapia sistemica, finalizzata all’incremento dell’ossigenazione dei tessuti ischemici.

Monitoraggio visibile della guarigione della lesione.
SINDROMI DA INTRAPPOLAMENTO NERVOSO

SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

SINDROME ULNARE AL GOMITO

Favorire l’effetto antinfiammatorio ed antiedemigeno, ridurre l’effetto aderenziale fibroso. Un trattamento a distanza di 15 giorni per tre volte ( ciclo di tre infiltrazioni). Tra un trattamento e l’altro ciclo di infiltrazioni con collagene, polinucleotidi, ozono, acido ialuronico. Scala analogica del dolore, valutazione delle parestesie e disestesie, controllo con eventuale elettromiografia, ecografia e risonanza magnetica.

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